Cibo come Cultura
e la novità di quest’anno
Cibo come cultura Junior
Cibo come Cultura
Presentazione di libri, letture, piccole degustazioni
13a edizione. Anno 2019
Evento promosso da
biblioteca Baldini, Fondazione Fo.Cu.S., Pro Loco Santarcangelo e
Fiera di San Martino
Ingresso libero
Gli incontri si svolgeranno presso la Biblioteca Baldini in via Pascoli n. 3
Santarcangelo di Romagna
Programma
Giovedì 14 novembre, ore 21
Manuela Ricci presenta il volume di Marino Moretti
Sapore marino
Pagine di cucina romagnola in prosa e qualche verso
(ed. Minerva)
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Giovedì 21 novembre, ore 21
La cucina degli scrittori. Letteratura e cibo in Emilia-Romagna
intervengono
Roberto Balzani (Presidente I.B.C.),
Alberto Calciolari e Isabella Fabbri (curatori della pubblicazione)
Serata realizzata in collaborazione con Istituto Beni Culturali Regione Emilia-Romagna
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Giovedì 28 novembre, ore 21
Luisa Bartolotti
presenta il suo volume
A tavola con i Malatesti. Fasti, riti, gusti e sapori di corte
(ed. Panozzo)
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letture a cura di Remo Vigorelli
Le degustazioni
Le degustazioni delle tre serate sono a cura, rispettivamente, dello chef Roberto “Gianola” Giorgetti, della Bottega Girometti e dello chef Marco Rossi.
Tutte le degustazioni sono accompagnate dai vini dell’azienda Le Rocche Malatestiane.
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Presentazioni
Visto il sempre ampio interesse registrato negli scorsi anno, torna anche quest’anno, al temine della Fiera di San Martino, l’iniziativa “CIBO COME CULTURA. Dai sapori ai saperi” – giunta così alla sua tredicesima edizione – il ciclo di conferenze e presentazione di libri con letture (curate da Remo Vigorelli), ideato e promossa da: Biblioteca Antonio Baldini – Fondazione FoCuS – Pro Loco Santarcangelo – Fiera San Martino/Blu Nautilus, con la partecipazione di Coop Alleanza 3.0 e Banca Malatestiana. Ogni appuntamento poi, come da “apprezzata” tradizione, terminerà con le piccole degustazioni finali con piatti o alimenti legati ai temi affrontati nelle singole serate.
Gli incontri, con inizio alle ore 21, sono ad ingresso libero. E’ possibile lasciare una offerta che sarà utilizzata per ulteriori attività culturali legate al tema della valorizzazione dell’enogastronomia santarcangiolese.
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Giovedì 14 novembre, ore 21
Manuela Ricci presenta il volume di Marino Moretti
Sapore marino. Pagine di cucina romagnola in prosa e qualche verso (ed. Minerva)
L’autrice. Santarcangiolese di nascita è stata Assessore alla Cultura dal 2004 al 2009, dando vita ad importanti eventi culturali. Dal 1995 è responsabile di Casa Moretti a Cesenatico, coltivando la memoria e promuovendo la conoscenza di questo autore longevo, prolifico e atipico nel contesto romagnolo.
Le letture. Le letture sono tutte tratte dal libro che ripropone i brani più saporiti tratti dalla ricca produzione di Moretti. Parlano soprattutto di semplici piatti dei menu famigliari e della cucina come luogo degli affetti e dei ricordi. Tra tutti spicca il brano “Le tagliatelle”, una novella suggestiva che vinse il premio Bagutta Agnesi nel 1949.
La degustazione. Lo chef bellariese Roberto “Gianola” Giorgetti propone tre assaggi ispirati alle pagine del libro: la seppia in umido, la frittata con le erbe e pane fatto in casa.
Il libro:
Sono numerosi gli scrittori romagnoli che vantano un rapporto privilegiato con il cibo scritto o cucinato. Finora, però, Marino Moretti, poeta e scrittore di Cesenatico, sembrava sfuggire a questa “foto di gruppo” e discostarsi dal cliché dell’intellettuale romagnolo gaudente e buongustaio. Lui stesso, del resto, richiesto di introdurre nel 1960 un testo sui mangiari di Romagna, aveva risposto: “Debbo anche confessare a mio disdoro che di tutti gli scrittori della nostra terra io sono il meno romagnolo, e in questo caso anche il meno godereccio”.
Per confutare questo assunto, Manuela Ricci, responsabile di Casa Moretti dal 1995, ha curato il libro Sapore Marino. Pagine di cucina romagnola in prosa e qualche verso di Marino Moretti (Minerva, 2016). Per l’occasione ha operato una selezione ragionata dei testi di Moretti che parlano a vario titolo di cibo e li propone in forma di arguto, ma ineccepibile menu letterario così articolato: Entrée; Portate principali; Pagine di contorno; Minutaglie e briciole (piccoli assaggi) per finire con una Appendice (ma solo per palati forti).
Scopriamo così, gustando queste pagine, che Moretti era tutt’altro che indifferente al tema del cibo e che la ricerca si è rivelata “una buona occasione per parlare non solamente delle sue preferenze culinarie, bensì anche di quelle letterarie che paiono in qualche modo coincidervi”. Così “seguire Moretti in cucina, assistere al suo accomodarsi a tavola – scrive ancora la curatrice – equivale… a osservarlo al suo tavolino-scrivania”.
La scelta di fondo riguarda insieme il gusto e la poetica e associa un linguaggio che vuole essere antiretorico, essenziale e quotidiano ai piatti semplici, ben preparati, composti di ingredienti genuini e non sofisticati.
Per dirlo con le parole di Moretti è la scelta di “un’arte di sole uova”. Un’arte che ritrova proprio nella cucina, intesa come spazio domestico, uno dei suoi luoghi emblematici.
La cucina di casa, per il crepuscolare Moretti, è il luogo delle memorie infantili, della condivisione degli affetti familiari, il regno in cui la madre e più tardi le donne di casa si muovono con gesti discreti e perfetti. Quanto ai cibi, le scelte del poeta vanno ai piatti della cucina di costa: la piada innanzitutto, sulle orme dell’analoga predilezione pascoliana, i primi a base di pasta fresca, il pesce cotto alla griglia o in brodetto.
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Giovedì 21 novembre, ore 21
La cucina degli scrittori. Letteratura e cibo in Emilia-Romagna
intervengono
Roberto Balzani (Presidente I.B.C.),
Alberto Calciolari e Isabella Fabbri (curatori della pubblicazione)
Serata realizzata in collaborazione con Istituto Beni Culturali Regione Emilia-Romagna
Gli autori. Il libro è stato ideato e coordinato dall’IBC. Due sono i curatori, Alberto Calciolari e Isabella Fabbri, e quindici gli autori dei brevi saggi su principali scrittori dell’Emilia-Romagna che hanno parlato di cibo nelle loro opere.
Le letture. Saranno letti brani da: Gli elogi del porco, di Giuseppe Ferrari (1761); La scienza in cucina, di Pellegrino Artusi (1891); La cucina del mondo piccolo, di Giovannino Guareschi.
La degustazione. La Bottega Girometti propone una degustazione che riassume lo spirito gastronomico della nostra regione: un assaggio di cappelletti ed un tagliere dei migliori salumi e formaggi tipici.
Il libro
Il rapporto tra letteratura e cibo è forte e senza tempo. Dai banchetti dei poemi omerici in poi la letteratura si è spesso avventurata nelle sale da pranzo e nelle cucine e ha alzato i coperchi di molte pentole, registrando storie e ricette, menù e ricordi, sapori e abitudini alimentari.
Sarebbe strano del resto se questo non avvenisse: il cibo è vita, storia personale e sociale, geografia, tradizione, invenzione, cultura. Indagare il suo ruolo nella produzione letteraria di alcuni importanti autori italiani non significa dunque spiare attraverso il buco della serratura frammenti di vita privata, ma scoprirne aspetti inediti che ci aiutano a comprendere meglio la loro opera e i loro tempi.
Questa esplorazione è particolarmente interessante se il territorio di riferimento è l’Emilia-Romagna, che ha fatto della sua produzione agroalimentare e delle sue eccellenze gastronomiche altrettanti punti di forza per economia, turismo e qualità della vita. Non è un caso che Pellegrino Artusi, autore del più famoso manuale di cucina ad uso delle famiglie italiane, sia originario della Romagna, terra di forti passioni e sapori.
Da Ludovico Ariosto a Cesare Zavattini gli scrittori di casa nostra ci invitano dunque alle loro mense. Scopriamo così che le commedie di Ariosto venivano recitate prima dei sontuosi banchetti imbanditi per la corte rinascimentale dei signori di Ferrara e che Cesare Zavattini era una personalità poliedrica e autorevole anche in campo gastronomico, tanto da dettare agli amici ristoratori una sorta di codice della buona tavola.
E ancora che nella turbolenta relazione tra Peppone e Don Camillo, personaggi creati dalla penna di Giovannino Guareschi, il cibo gioca un ruolo di mediazione e soluzione dei conflitti e che Tonino Guerra ha realizzato a Pennabilli un orto dei frutti dimenticati in omaggio ai sapori e ai profumi della sua infanzia.
Senza dimenticare l’omaggio poetico di Giovanni Pascoli alla piada romagnola, grande, rotonda e bianca come la luna. Anche il marchigiano Leopardi, di passaggio a Bologna dove visse per poco più di un anno, se ne tornò a Recanati serbando il ricordo, speriamo duraturo, di un particolare tipo di dolce
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Giovedì 28 novembre, ore 21
Luisa Bartolotti
presenta il suo volume
A tavola con i Malatesti. Fasti, riti, gusti e sapori di corte
(ed. Panozzo)
Le degustazioni. Gli assaggi per la serata sono proposti dallo chef Marco Rossi, docente di cucina dell’Istituto Alberghiero Malatesta di Rimini, già lodato ospite e curatore delle degustazione in diverse serate nelle precedenti edizioni della rassegna. I piatti da lui proposti sono ovviamente ispirati ai ricettari dell’epoca malatestiana.
Il libro
Indagando tra i pochi documenti superstiti della Signoria malatestiana, analizzando cronache, pitture, testimonianze dirette ed indirette, Luisa Bartolotti ha saputo recuperare uno spaccato di vita di una delle corti più splendide del Rinascimento italiano da un’ottica non consueta, quella della tavola.
Fasti, occasioni, riti di corte, scenografie, apparati, ruoli, personaggi, suppellettili, ma soprattutto gusti e sapori, vengono restituiti in un variopinto e affascinante collage che spazia dai fastosi pranzi di nozze di Gentile da Varano del 1373, di Carlo con Isabella Gonzaga, di Sigismondo con Polissena Sforza del 1442 e di Roberto il Magnifico del 1475, alle «ultime cene» delle pitture dei trecentisti riminesi; da Gardellino, cuoco di Malatesta Antico, a Scavolino, cuoco di Malatesti Ungaro; dai festeggiamenti conviviali per il ritorno di Pandolfo dalla Terra Santa, al desinare quotidiano ed al modo di organizzare la cucina e di approntare la tavola dei signori di Rimini.
Per gli «storici del sapore», Luisa Bartolotti ha raccolto, in appendice al volume, 50 accurate ricette con cui si possono sperimentare desinari malatestiani, dalle minestre al dolce, salse e contorni compresi.
Si tratta di un recupero di gusti e sapori nello spirito della cucina rinascimentale, e non di una traduzione letterale, impensabile dato il profondo mutare dei gusti, delle abitudini, del contesto ed anche degli ingredienti. Un libro di storia da gustare anche a tavola.
Per informazioni
Biblioteca Comunale “Antonio Baldini” Viale Pascoli, 3 – Santarcangelo di R.
Tel. 0541.356299 – mail: biblioteca@comune.santarcangelo.rn.it
IAT Pro Loco Santarcangeloautilus srl. Rimini –
Tel. 0541.624270 – mail: iat@comune.santarcangelo.rn.it
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Cibo come Cultura Junior
Domenica 17 novembre – ore 10
Minicooking class – volume 2
A cura dell’Associazione Gli Amici del Mulino Sapignoli di Poggio Torriana, organizzato da cooperativa New Horizon
Partecipazione gratuita (massimo 25 bimbi)
Prenotazione obbligatoria
inviare un messaggio al 366.6797354 o una mail a: biblioteca@comune.santarcangelo.rn.it
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Sabato 23 novembre, ore 16,30
Premiata Trattoria Ròdari Club
A cura di Ròdari club
letture animate
Quattro buffe signorine arrivano alla Trattoria Ròdari Club e per una serie di circostanze non riescono a mangiare nulla, ma leggono storie di minestrine magiche, di caccia all’orso, di prosciutto e uova verdi, di frittelle, bambine golose e di lupi affamatissimi.
Qualcosa di speciale ha accompagnato le letture, la voglia di divertirci insieme, condividere con il pubblico la passione per i libri.
Partecipazione gratuita.