Frammenti. Tre appuntamenti con la storia locale.

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Alla Baldini…Ascoltare, conoscere, curiosare…

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Ultimo appuntamento

 

Sabato 25 febbraio 2017, ore 17

Presentazione IV numero del periodico

Novantasei. Letteratura arte e storia in Romagna

A cura dell’Ass. La Lampada

 

 

Questo l’indice:

Editoriale

Oltre il linguaggio: comunicare la Romagna

al tempo della morte del dialetto

a cura del Comitato Editoriale

 

I classici romagnoli

Arnaldaz

Arnaldo Ginna

Finestre sulla letteratura

Arnaldo Ginna e le forze occulte dell’universo

Valerio Ragazzini

 

Narrativa

La valle delle ossa secche

L’ultimo desiderio

Le pantofole

Fabio Mongardi

 

Riflessioni

Hic sunt leones

Isabel Tozzi

 

La Romagna nella storia

La rivoluzione del 1831-1832 nelle Romagne

Luca Rossi

L’ascesa di Francesco Manfredi

Marco De Rosso

 

Fotografia

Slow as molasses

Gabriele Albonetti

 

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  • Giovedì 16 febbraio, ore 21

Sigismondo Pandolfo Malatesta controverso eroe.

Conferenza di Oreste Delucca.

Quest’anno ricorre il sesto centenario della nascita di Sigismondo Pandolfo Malatesta (1417-1468). Ne parliamo con Oreste Delucca, autore del volume Sigismondo Pandolfo Malatesta controverso eroe. (Bookstones, 2016), una biografia inusuale e molto personale di Sigismondo Pandolfo Malatesta. Non il racconto di fatti politici e militari ma piuttosto un’indagine brillante sul Sigismondo uomo, sui suoi affetti, i suoi rapporti umani, le sue passioni e le sue delusioni. Inseguendo anche le più recondite notizie custodite negli archivi, l’autore si propone così di descrivere la personalità affascinante e complessa di Sigismondo, cercando di scrutarne l’animo e coglierne i sentimenti.

«Forte, bello, raffinato, elegantissimo; desiderato dalle donne, invidiato dagli uomini, odiato da molti, ammirato da tutti. Condottiero geniale, reputato il migliore; coraggioso e temerario, sempre in testa ai suoi uomini; ferito innumerevoli volte, eppure mai domo. Signore della guerra, ma disastroso in diplomazia; assolutamente incapace di districarsi nella ingarbugliata situazione italica di metà Quattrocento. Passionale e impulsivo, mutevole nelle opinioni e nelle alleanze, tanto da venire spesso considerato inaffidabile e pericoloso. Presente su tutti i campi di battaglia per garantirsi la sopravvivenza della Signoria e le risorse necessarie a soddisfare le proprie smisurate ambizioni. Protagonista di infinite contese col nemico Federico da Montefeltro, nel tentativo (reciproco) di ampliare i rispettivi confini, troppo angusti per i loro grandi sogni. Reso feroce e crudele dalla durezza delle mille battaglie; e tuttavia dolce con la madre, tenero coi figlioletti, poetico con l’amata Isotta. Così attaccato alla sua Rimini, dove riposano le ossa degli antenati, da esser disposto a morire mille volte pur di non scambiarla con qualunque altra città. Qui e nei castelli del territorio permangono i segni forti e importanti della sua strategia militare. Estremamente colto e sensibile, ha avuto la capacità di cogliere prima d’altri i fermenti artistici che stavano sbocciando in Italia. Infatti il Tempio Malatestiano costituisce in assoluto la prima espressione di quella temperie fantastica e irripetibile che fu il Rinascimento; una testimonianza imperitura che il genio di Sigismondo ha lasciato alla città. Pur avendo concluso la propria vita in un triste declino materiale, la cultura, l’intelligenza e l’acume del precorritore gli hanno ottenuto quel che la diplomazia o le armi non gli avrebbero comunque saputo mai dare: l’immortalità».

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  • Sabato 18 febbraio, ore 17

L’arte della seta a Santarcangelo

Conferenza di  Cristina Ravara Montebelli

 

L’arte della seta a Santarcangelo” è il titolo della conferenza che Cristina Ravara Montebelli terrà sabato 18 febbraio alle ore 17.00 presso la Biblioteca Baldini di Santarcangelo.

L’autrice del libro “Le vie della seta a Rimini. Artefici e luoghi produttivi (XVI-XX sec.)” spiegherà come, parallelamente al principale centro produttivo e mercato serico di Rimini, anche Santarcangelo avesse un’antica tradizione non solo di bachicultura nelle case di campagna, ma anche di trattura del prezioso filo dal bozzolo e di produzione nei filatoi dell’ordito per i tessuti in seta, chiamato orsoglio.

Una delle fonti principali per ricostruire questa storia è Elia Galavotti, che nel suo “Giornale di Notizie” fornisce informazioni relative all’allevamento del baco, soprattutto nel periodo dalla terribile malattia (pebrina) che lo colpì, intorno alla metà del XIX.

La bachicultura era per i contadini una risorsa economica integrativa dei magri redditi e la malattia, per la quale inizialmente non si trovava una cura, causò gravi ripercussioni economiche, senza però determinarne la decadenza, infatti, una volta scoperta la cura grazie al famoso biologo Luis Pasteur, l’andamento del locale mercato dei bozzoli, che si svolgeva sotto il loggiato Torlonia, sulla piazza delle Canape, riprese vigore a partire dal 1891 e se ne conoscono i dati economici almeno fino al 1907.

 

Cristina Ravara Montebelli, archeologa di professione, organizzatrice di mostre e convegni. Da anni è impegnata in ricerche d’archivio riguardanti l’archeologia, il collezionismo e la storia della provincia di Rimini nel XIX secolo. Ha partecipato in qualità di ricercatrice a Progetti Europei (ROMIT, ADRIAS, B.A.R.C.A), come relatrice a Convegni nazionali e internazionali, in veste di docente a seminari universitari.   E’ cultore della materia “Topografia antica”, presso l’Università degli Studi di Bologna, Lettere e Beni culturali Campus di Ravenna. Ha pubblicato una cinquantina di articoli scientifici, alcune monografie archeologiche, fra le più recenti La valle degli idoli. Bronzi preromani da Casalecchio di Verucchio e dalla Valmarecchia. Fonti archeologiche d’archivio (2013), la curatela di Alea iacta est. Giulio Cesare in Archivio (2010) e di recente ha pubblicato la monografia Le vie della seta a Rimini. Artefici e luoghi produttivi (XVI-XIX sec.).

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  • Sabato 25 febbraio, ore 17

Presentazione IV numero del periodico

Novantasei. Letteratura arte e storia in Romagna

A cura dell’Ass. La Lampada

 

Questo l’indice:

Editoriale

Oltre il linguaggio: comunicare la Romagna

al tempo della morte del dialetto

a cura del Comitato Editoriale

 

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