Fuochi di Marzo

Focarina di San Giuseppe

Nelle notti di marzo nelle campagne romagnole, sparsi qua e là, si intravedevano tanti piccoli falò con attorno piccoli gruppi di persone.

fuochidimarzo

I fuochi di marzo (focarine, focaracce) rappresentavano nel mondo contadino un dialogo tra l’uomo e le forze della natura; un dialogo che avveniva anche attraverso riti del fuoco come la preparazione della ocarina e spesso il salto della fiamma. Nel mondo contadino saltare la fiamma significava simbolicamente porre lo sguardo su di un futuro che spesso si presentava incerto e imprevedibile, perché legato al volere della natura e del clima.

Passare incolume tra le fiamme era un segno di vittoria e di controllo dell’uomo nei confronti del fuoco e della sua potenza. Per il mondo maschile il salto era espressione di virilità, di abilità e coraggio; per le giovani donne rappresentava invece la fertilità e di conseguenza il loro futuro di mogli e madri.

Anche senza il salto della fiamma ma solo per il piacere di stare attorno al fuoco possiamo ritrovarci nuovamente attorno ai falò nella notte del 18 marzo.

Al museo Etnografico, un invito aperto a tutti al:

  • falò della musica
  • falò dei racconti
  • falò del brulè
18 marzo 2009
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