Lucio Bernardi : il lavoro nelle ceramiche

Con la mostra LUCIO BERNARDI. Il lavoro nelle ceramiche, la Focus – Fondazione Culture Santarcangelo avvia il progetto Focus Patrimoni santarcangiolesi, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza la storia e la cultura del novecento santarcangiolese, attraverso esposizioni su personaggi, luoghi, eventi significativi che hanno caratterizzato Santarcangelo e il suo patrimonio.

Giovedì 16 ottobre alle ore 17  l’apertura della prima mostra che è  dedicata all’artista Lucio Bernardi, presso la Galleria Baldini della biblioteca comunale A. Baldini.

Saranno esposte, fino al 31 dicembre, ceramiche che rappresentano i monumenti principali della città e i mestieri che si svolgevano nel territorio: il fabbro,  il vasaio,  il muratore,  il contadino,  realizzate dal Lucio negli anni ’50 del secolo scorso per la nuova sede del Credito Romagnolo di Santarcangelo in Piazza Ganganelli, inaugurata nel dicembre del 1961. Lucio Bernardi lavorò costantemente a questo progetto per mesi, nel forno che aveva allestito in via dei Nobili.

La mostra è stata realizzata grazie al contributo e alla collaborazione della Pro Loco di Santarcangelo.

Artista appartato e poco incline ai rapporti esterni alla propria dimensione paesana, Lucio Bernardi vanta una notevole notorietà soprattutto come autore sensibile e delicato di scene di genere (dalle “famiglie” ai “gruppi”, alle “ragazze al mare”, fino ai personaggi circensi ed alle maschere). Nato nel 1919, Bernardi inizia ad operare nel fervido ambiente artistico santarcangiolese della fine degli anni ’40, animato da Tonino Guerra, Federico Moroni e Giulio Turci e a quel tempo frequentato da Alberto Sughi, Marcello Muccini, Renzo Vespignani ed altri giovani pittori “realisti” cesenati e romani. La passione per la ceramica, unita alla necessità di cimentarsi sempre in tecniche nuove, lo porta, nel 1956, alla costruzione di un laboratorio per la ceramica, sui ruderi di una casa distrutta dalla guerra, tutt’ora esistente in Via dei Nobili. Il laboratorio diviene così il fulcro della sua attività, il luogo dove impastare, modellare, dipingere per ore, e attendere con curiosità che si compia il miracolo della cottura perchè, come afferma lo stesso artista “la ceramica è misteriosa… prima che la cottura sia completa non sai mai con certezza cosa salterà fuori”.

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