La sezione archeologica del Museo è stata impostata seguendo un criterio base, scaturito dall’indagine storica e archeologica che, lunga ormai di oltre un secolo, rinnova ogni volta e conferma il quadro di un territorio agricolo fertile e altamente produttivo, per il quale era indispensabile fare riferimento a un mercato, a medio e largo raggio, in cui collocare le proprie eccedenze.
Da questa necessità, cui si aggiungevano quelle del contenimento e della conservazione, discese quella di fabbricare in loco manufatti che fossero idonei all’utilizzo all’interno dell’azienda agricola, e contenitori adatti al trasporto.
Una tradizione figulinaria radicata nella regione, favorita dalla presenza e abbondanza di ottime argille, di acqua e di legname concorse a definire un artigianato che, a Santarcangelo, assunse forme del tutto peculiari, tanto da determinare la nascita di un vero e proprio quartiere artigianale, di cui purtroppo ancora ci sfuggono molti aspetti relativi all’organizzazione del lavoro e al rapporto tra i singoli impianti, e che ci è invece meglio noto sotto l’aspetto tecnologico.
Fornaci e territorio agricolo sono dunque i due volti di un medesimo ambiente, che si è cercato di illustrare e di integrare nel Museo, senza tuttavia trascurare lo svolgimento delle vicende, storiche e umane.