Maria Pascucci nasce a Gambettola il 10 ottobre 1892. La sua frequenza scolastica subisce interruzioni e riprese, a causa dei trasferimenti della famiglia prima a Urbino, dove il padre conseguirà la laurea in Farmacia, quindi a Gambettola e a San Leo, dove la famiglia rimane per circa cinque anni.
Nel 1907 la famiglia si trasferisce per lavoro a Santarcangelo, dove il padre assume la direzione della farmacia dell’Ospedale. Maria desidererebbe continuare gli studi, ma trova l’opposizione del genitore, e viene avviata alla scuola di ricamo presso l’istituto delle suore “Figlie dell’Immacolata”.
Frequenta per tre anni, con ottimi risultati, la Scuola Tecnica Comunale “Aurelio Saffi” di Santarcangelo. E’ così che germoglia in lei il gusto e il bisogno del narrare. A diciotto anni, nel 1910, si iscrive alla “Scuola Normale Femminile di Cesena”.
Negli ultimi mesi del primo corso ha come insegnante Renato Serra. L’anno seguente, a Serra succede il professor Alfredo Grilli (letterato, redattore e direttore di riviste), insegnante molto stimato dalla Pascucci, con il quale continuerà poi ad avere una lunga corrispondenza. Consegue il diploma di maestra nel luglio del 1913; vince il concorso per l’insegnamento e si stabilisce nella vicina Borghi.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si trasferisce a Gatteo, dove insegna per sei anni e incomincia a scrivere e a pubblicare articoli e novelle sulle riviste. Nel 1921, dietro sua domanda, viene trasferita presso la scuola elementare di Sant’Agata, frazione di Santarcangelo, dove rimarrà a lungo.
Negli anni 1925-27 fu segretaria di un “Corso libero di cultura magistrale“, iniziato e diretto dal Direttore Didattico Alfredo Sancisi. Erano lezioni rivolte agli insegnanti e a tutti i cittadini. Fra i docenti: il prof. Achille Franchini, il prof. Antonio Malaguti, il maestro di musica Giulio Faini e il giovanissimo Augusto Campana, in quell’epoca studente universitario.
Nel numero del febbraio 1918 della rivista I diritti della scuola, nella rubrica “La Scuola in Azione” pubblica quello che molto probabilmente è il suo primo articolo dal titolo: L’insegnamento della Storia; si firma “Una maestra rurale”. A partire da questi anni comincia a collaborare a molte riviste culturali e didattico-pedagogiche.
Nel 1928 pubblica una prima serie di volumetti nella collana “Le Primule dorate“, che contengono racconti brevi per i più piccini.
Maria comincia a recarsi spesso a Verucchio dal fratello Ferrante Pascucci, medico del paese; qui Maria conosce e frequenta anche personaggi di elevata cultura, quali lo scrittore Giuseppe Pecci e il maestro e scrittore Giuseppe Nanni, divenuto Ispettore scolastico a Milano, con il quale era in contatto anche epistolare; Nanni fece inserire nella lista dei libri di testo destinati alle scuole milanesi i libri della Pascucci.
Prolungato, importante e significativo, fu lo scambio epistolare, iniziato già nel 1923, con Titomanlio Manzella, (scrittore, giornalista e insegnante, collaboratore di famosi giornali per ragazzi, come “Corriere dei piccoli”, “Giornalino della domenica” e “Balilla”).
Negli anni immediatamente successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale, Maria scrive il primo racconto lungo, “Sulla Linea Gotica” ispirato alle tristi esperienze vissute durante il passaggio del fronte a Verucchio e a Rimini. E’ l’inizio di una produzione di maggiore respiro; nascono in questa epoca i suoi romanzi principali; da segnalare in particolare:
Maria Pascucci ha sempre dedicato molta attenzione alle figure femminili. Numerose sono le novelle o i racconti che ci offrono uno spaccato di vita della donna in tutti i suoi aspetti. I personaggi sono tutte donne che lavorano perché, come lei stessa affermò, è con il lavoro che la donna può acquistare indipendenza e dignità.
Molti dei suoi scritti furono recensiti su giornali nazionali, nelle pagine culturali, e sui quotidiani, tra i quali “La Fiera letteraria”, “La Nuova Antologia”, “I diritti della Scuola”, “La Sorgente”, “La Piè”, “La vita femminile”.
Terminata l’attività di insegnante, Maria si trasferisce definitivamente a Verucchio, dal fratello Ferrante Pascucci, ex combattente di ideali socialisti: una presenza molto importante nella sua vita, del quale soprattutto ammirava l’integrità morale, l’indipendenza di giudizio, l’alto senso civile e la libertà di pensiero, anche in tempi politicamente molto difficili.
Muore a Verucchio il 10 marzo 1980.
La sua sola ambizione nella vita – come ha dichiarato nei suoi diari manoscritti, custoditi in biblioteca – è stata quella di far tornare a sognare i giovani.
Nella biblioteca comunale “A. Baldini” sono conservate le seguenti opere di Maria Pascucci:
Volumi pubblicati:
– Piccole vite: (novelle), Palermo, a cura dell’Artistica e Letteraria Propaganda Italiana, 1932
– Fra i campi, Firenze, R. Bemporad, 1935
– Sulla linea gotica: Romagna eroica, Firenze, Ed. La Vela, 1947
– Il pulcino. Dalla nonnina: (volume adatto per la classe 2.), Firenze, Marzocco-Bemporad, 1953
– Gli zoccoletti rossi (volume adatto per le classi 1 e 2), Firenze, Marzocco-Bemporad, 1953
– Marisa (volume adatto per la classe 2), Firenze, Marzocco-Bemporad, 1953
– La giornata di Giannino (volume adatto per la classe 3), Firenze, Marzocco Bemporad, 1953
– Il campo d’oro; illustrazioni di G. De Gasperi, Torino, Società Editrice Internazionale, 1954
– Donne, Bologna, Cappelli, 1958
– L’erba voglio…; [Illustrazioni di Giovanni Tabarelli], Brescia, La scuola Editrice, 1961
– La Santa Maria, Torino, Società Editrice Internazionale, 1961, e rist. 1972
– Sulla vetta; illustrazioni di Guido Bertello, Torino, Societa Editrice Internazionale, 1970
– Vittorie belle (riproduzione in fotocopie da originale edito da Firenze, Marzocco, 1950)
pubblicazione postuma:
– Novelline e racconti; illustrazioni degli alunni delle scuole elementari Maria Pascucci e Marino Della Pasqua [a cura di Clarice Sacchini], Santarcangelo, Primo Circolo Didattico, 1996.
Gli inediti:
– Ragazzi in vacanza. Romanzo (dattiloscritto)
– La collana di vetro azzurro. Commedia in 3 atti per ragazzi (dattiloscritto)
– I giorni della vita. Romanzo per ragazzi delle scuole medie (dattiloscritto)
– Tre commedie in dialetto romagnolo: Una dmanda ‘d matrimoni; U s’spousa la Ruseta; La dota dla Margherita (dattiloscritto)
– Sentieri, pensieri, ricordi, cose da nulla… (2 voll. dattiloscritti)
Bibliografia minima su Maria Pascucci:
Il Fondo Maria Pascucci è consultabile previo appuntamento.